Mi sono molto occupato di Milano. È la città in cui vivo da 42 anni. Ho diretto, alla fine degli anni 90, un quotidiano d’opinione (Milano Metropoli) e, alla metà degli anni zero, un think tank sulle trasformazioni urbane (Milania) presieduto da un “grande milanese ” come Piero Bassetti.
Ora, insieme a una decina di amici che considero di grande valore intellettuale, stiamo dando vita a un filone di ricerca dedicato alla “Milano invisibile”. Questa locuzione, tuttavia, non si riferisce alla retorica sugli “ultimi” (peraltro, non c’è nulla di meno invisibile della povertà), bensì a quelle reti sociali emergenti che, pur generando le energie vitali della città, non sono riconosciute o raccontate dal discorso pubblico milanese.
Realizzeremo, con la struttura AleottiLab, una ventina di eventi pubblici nel prossimo biennio, per comporre il mosaico di queste energie emergenti. Il primo incontro, a settembre, sarà dedicato a un fenomeno milanese tanto evidente quanto sottaciuto: la supremazia del femminile.
Gli amici che con me saranno impegnati in questo progetto li vedete nella gallery qui sotto, durante una stimolante cena conviviale, mentre di seguito è presente una loro descrizione più dettagliata
Alessandro Aleotti, founder di dotcom, giornali d’opinione, squadre di calcio, è il promotore di AleottiLab ed elabora da molti anni un discorso concettuale di carattere esistenzialista.
Giuseppe Binda, formatosi attraverso studi di filosofia teoretica, svolge professionalmente l’attività di lobbying per soggetti economico-sociali meritevoli di salvaguardia.
Giacomo Biraghi, esperto internazionale di sistemi urbani, è stato tra i promotori dei tavoli Expo e si definisce un Milanottimista.
Otto Bitijoka, filantropo afro-milanese, formatosi all’Università Cattolica, è un attento interprete delle ibridazioni antropologiche e culturali.
Giovanni Colombo, infaticabile camminatore sulle orme del cattolicesimo Martiniano, si dedica da tempo all’impegno civile e a identificare percorsi sacri nelle terre lombarde.
Pier Dacrema, bocconiano di formazione, è un economista ererodossso che ha intrapreso una riflessione profonda sulla “morte del denaro”.
Maurizio De Caro, teorico dell’architettura, musicologo e docente di estetica, si dedica alla contaminazione tra le diverse forme della bellezza.
Francesco Monico, docente di archetipi dell’immaginario e di sociologia del mutamento, è stato fondatore e direttore di accademie e scuole d’arte in Italia e all’estero.
Pino Polistena, storico preside del Liceo Manzoni, sviluppa da molti anni una ricerca filosofica sul tempo e sull’idea di politicità.
Filippo Pretolani, dopo un’esperienza in finanza, ora si dedica ad una destrutturazione dei linguaggi finalizzata a mettere l’economia in relazione con la cultura, l’arte ed il viaggio.
Milano, luglio 2024